lunedì 10 agosto 2015

Ad ognuno la sua guida, il suo maestro.


La montagna, oramai,  la sogno e la cerco.
Chi l'avrebbe mai pensato.

Famiglia completamente amante del mare, senza escurioni e passeggiate passate ad alta quota e senza programmi di averne, figuriamoci, ed io persa per la montagna?

Proprio così.
E l'ho scoperto da poco.
Dalle prime escursioni e dalle prime arrampicate.
Sapevo e sentivo il mio legame con la roccia ancor prima di portare i miei piedi sopra il livello del mare ma lassù quella connessione l'avverto ugualmente, la sento e mi dà amore e gioia; mi sento serena e vicina alla pace.

Dico che ognuno di noi dovrebbe aver la sua propria guida, il suo proprio maestro ma non li identifico come persone fisiche, non solo ecco.
Può essere qualsiasi cosa e per me la roccia e la stabilità della montagna lo stanno diventando.

La mia personalità e il mio stato d'animo attuale sono tutto anzichè fermi e immobili;
chi mai può insegnarmi ad esserlo se non qualcuno che è inerte da un'eternità?

E nella sua mancanza di movimento c'è aria forte, c'è energia c'è sapienza; sopra di lei nasce la vita limpida e naturale come la sua origine. Nonostante il sole o il temporale lei è li, che sia l'aria calma o nervosa lei non batte ciglio.

Ascoltare la propria guida alle volte non è possibile, certo non è facile; vuoi perchè lontani vuoi perchè momentaneamente si è incapaci di ascoltare.

Ma io ora provo a lottare contro la confusione che rende le mie orecchie tappate, che non mi permette di godere della voce del silenzio che in quei luoghi è oro per la mia anima.

Questo è il primo insegnamento che da poco ho ricevuto dalla montagna:

Non c'è limite mentale che la tua grinta non possa sconfiggere.

Grazie natura,
grazie roccia.