Premetto che, visto uno dei miei maggiori obiettivi che tutt'ora inseguo di vivere escludendo il giudizio dispregiativo e preferendo la comprensione, non osservo per criticare ma solo per il piacere di riflettere.
Dunque ho riflettuto e tutt'ora penso..

Si provo a farci amicizia, perchè, penso, più si evita un limite più lo si incontra e,appunto, prima le accetto e cerco di andarci d'accordo, prima, forse, le saluto.
Oltre a stringerci la mano, osservo chi dimostra sicurezza e sembra vivere più semplicemente ogni situazione.
Ma è questione di carattere, dipende dal proprio passato o entrambi?
Nel mio caso entrambi e, data la complessità di ogni insicurezza, penso appunto che i fattori determinanti siano moltissimissimi.
Vincere o perdere, sia giocando che vivendo, creando una vera e propria statistica non può che non influire sul carattere.
E, rifletto, ecco qui che le insicurezze aprono le braccia e ci accolgono a mani aperte, quando la stastica dei successi ci dice che è inferiore rispetto quella degli insuccessi.
Dunque dando importanza a questa indagine che la mente produce il carattere prende un secondo piano.
E' così, soprattutto nei momenti più importanti della vita, quando si conosce qualcuno o si inizia un nuovo lavoro o percorso ci si butta a testa dentro il mare delle nostre insicurezze e scatta in automatico il paragone o il ricordo di " quella volta" che è andata male, che la delusione è stata fortissima e dura da superare o che la porta si è chiusa.
E invece di vivere il momento lo distruggiamo;
colpa di queste statistiche.
E ecco come ci si può rovinare quegli attimi di vita in cui il protagonista dovrebbe essere il cuore e non la mente con i suoi calcoli...
eppure poi mi accorgo che cambiare attitudine non è così facile...
intanto un pò più di fiducia la sto trovando, arrampicando!
un esempio di quando lo sport diventa più che un hobby.
Buona serata!
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