martedì 7 ottobre 2014

Primi contatti con il meraviglioso linguaggio delle rocce.

Sono passati tanti giorni dalle mie ultime parole ma questo non vuol dire che i miei pensieri vagabondi si siano fermati.

Ora ho uno zaino carichissimo che andrò a liberare poco a poco.
Carico di pezzetti di roccia, erba, sassolini, terriccio rosso.

Grazie ad alcuni cari amici, in questo ultimo periodo ho potuto finalmente, dopo anni di " un giorno proverò", metter i miei piedi sulle roccie ma questa volta non a piedi nudi e non per poi tuffarmi a testa nell'acqua.
E ora chi si ferma più?

Amore a  prima vista anzi no, non è amore, è qualcosa che non avevo mai provato prima nonostante gli anni di sport passati, quasi 18; è  una sensazione simile ai momenti prima dell'innamorarsi, quando sei in un continuo stato di agitazione e formicolio alla pancia, quando niente è certo ma tutto quello che provi è piacere, con qualche ansia qua e là.

Sono riuscita fino ad ora a trovare una grinta che non pensavo di avere, la mia testardaggine che per la prima volta mi dà quella spinta necessaria nei punti in cui dentro di me c'è una voce che dice di fermarmi, che vuole rimandare l'ostacolo alla "prossima volta".

Sono riuscita un pò a capire quello che un mio allenatore di calcio mi diceva:
 " Se mentre devi parare un rigore ti dici a tè stessa che non riuscirai a pararlo, non ci riuscirai; prova a crederci e a ripetere che la palla, dopo il tiro, sarà fra le tue mani."

Com'è importante la fiducia in sè stessi e ora come ora sto incominciando a comprenderlo...
La consapevolezza di sè stessi e la fiducia per quello che siamo e le nostre capacità sono una coppia vincente.

Come posso pretendere di salire se nel momento in cui lo sto facendo la mia attenzione e concentrazione vanno alle mani e non ai piedi? che sia la salita di una scala, di una roccia o di un sentiero...
Può sembrare banale ma non lo è, infatti se proviamo distesi a chiudere gli occhi e immaginare,partendo per esempio dai piedi, ogni parte del nostro corpo qualcosa sicuramente ci sfugge o non ci ricordiamo com'è fatta nella sua integrità.
Spesso a me succede di non riuscire a visualizzare un dito dei piedi, o la forma del mio pollice eppure, mi dico, sono parti di me da 24 anni.


Consapevolezza del tutto e non di una parte...

Piccole lezioni che ho potuto ricevere da un linguaggio che sto iniziando a sentire, comprendere per poterlo poi trasportare nella mia quotidianità, una comunicazione non verbale ma molto profonda, istintiva, naturale.
Grazie alla natura e alle sue forti e imponenti rocce.


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